Tutto parla di te |
Tutto parla di te venerdì 13 settembre ore 21.30 saranno presenti Bisogna avere coraggio per realizzare un film che sproni a una riflessione critica sul “dogma della maternità”, inteso come implicita accettazione positiva da parte della donna del divenire madre mettendo al mondo un figlio. Vuol dire accendere un confronto su un tema che esiste, probabilmente da sempre, ma del quale per comodità si tende a non parlare. Non lo fanno gli uomini, non lo fanno le donne: sembrerebbe di minare quanto di più conclamato ci possa essere su questa terra da un punto di vista affettivo, istintuale, persino etico e morale. Lo ha fatto Alina Marazzi, portando nelle sale dei cinema italiani ad aprile 2013 la pellicola ‘Tutto parla di te’, prodotta dalla Mir Cinematografica, assumendosi la responsabilità di dire ancora una volta che di conclamato nella vicenda umana e femminile non c’è nulla, neppure la maternità. Un’opera nella quale la regista ha alternato finzione narrativa e documentario, elemento fin qui caratterizzante del suo percorso artistico, proseguendo l’approfondimento di temi assonanti quali la condizione della donna, in ‘Vogliamo anche le rose’ del 2007, e la relazione tra madri e figlie in ‘Un’ora sola ti vorrei’ del 2002. Sempre in tema di continuità, l’Archivio dei diari è orgoglioso di poter vantare un ruolo attivo nel concepimento di questa pellicola, ispirata anche da una ricerca effettuata sulle testimonianze autobiografiche conservate a Pieve Santo Stefano: si va così consolidando un sodalizio culturale che ha raggiunto il massimo livello espressivo proprio con il film-documentario ‘Vogliamo anche le rose’, nel quale la regista ha raccolto le voci in soggettiva di tre donne attraverso i loro diari tratti dall’Archivio, per raccontare la rivoluzione vissuta e realizzata dalle donne negli anni Sessanta e Settanta. Ma di buone ragioni per pensare che il meglio debba ancora arrivare, ce ne sono molte: «Da quando sono stata per la prima volta all’Archivio dei diari di Pieve nel lontano 2003, invitata a presentare il mio ‘Un’ora sola ti vorrei’ – ha dichiarato recentemente la regista - l’Archivio è diventato uno dei miei luoghi del cuore, un passaggio – volutamente e piacevolmente – obbligato, ogni qualvolta concludo un film e ho in testa di iniziarne uno nuovo». Intanto la 29esima edizione del Premio Pieve ha il piacere di presentare ‘Tutto parla di te’, un film in cui si racconta la storia di Pauline (Charlotte Rampling) che, bambina, ha vissuto la depressione e la perdita della madre, e di Emma (Elena Radonicich), ragazza alle prese con una maternità difficile. Queste due donne sono destinate a incontrarsi: Pauline è tornata a Torino, alla Casa del quartiere, per proseguire delle ricerche iniziate anni prima… |