Povero, onesto e gentiluomo Stampa

sbirziola waterbagssabato 15 settembre 2012 ore 17,30
Pieve Santo Stefano, Logge del Grano

Povero, onesto e gentiluomo

incontro con
Antonio Gibelli e Antonio Sbirziola

letture di Andrea Biagiotti

Il desiderio mai represso di migliorare le proprie condizioni di vita e la strenua difesa della propria libertà. Spinto dalla miscela di questi due carburanti esplosivi Antonio Sbirziola attraversa il mondo, partendo dalla piccola e contadina Butera in Sicilia per arrivare fino all’immensa e avveniristica Sydney, in Australia. In mezzo una lunga parentesi vissuta a Genova e un viaggio indimenticabile in nave per emigrare da un emisfero all’altro della Terra e ogni volta, a ogni tappa, un nuovo pieno di quei due carburanti per accelerare ancora e lasciarsi alle spalle miserie e oppressioni.
Come quelle vissute nell’entroterra siciliano da ultimogenito di una famiglia povera, con la scuola abbandonata troppo presto e un’infanzia spesa tra lavori sfiancanti e sfruttamento, tanto in mezzo ai campi quanto come apprendista di bottega.
Come quelle che lo inseguono anche in Liguria, dove per la prima volta emigra poco più che adolescente trovando ancora pessime condizioni lavorative, stavolta nel settore edilizio e metalmeccanico, e dove patisce una situazione economica sempre al limite della sopravvivenza.
Come quelle, infine, che lo inseguiranno fino in terra australiana almeno nella fase iniziale della sua seconda esperienza di migrante, quando troverà ad accoglierlo un continente e un’economia messi a dura prova dalla recessione.
Miserie e oppressioni che Antonio si metterà alle spalle contando sempre e ostinatamente solo su se stesso. Un’innata capacità di farsi amare, dalle donne e dalle famiglie delle donne che incontrerà nel suo cammino, gli offrirà in più di un’occasione la scorciatoia giusta per risolvere i suoi problemi. La soluzione sarebbe lì, a portata di mano: basterebbe acconciare qualche compromesso e rinunciare a un po’ di indipendenza per sistemarsi una volta e per sempre. Niente da fare: per quanto generoso nel ricambiare le premure e gli affetti di chi lo circonda, Antonio continuerà a bruciare i suoi due carburanti e a percorrere chilometri fin quando non otterrà, solo con le sue forze, quel che lo ha spinto sin da piccolo ad abbandonare il paese natale. L’Australia, quella meta lontana conquistata contro la volontà di tutti, avrebbe finalmente offerto un lavoro, una casa e una famiglia a un uomo che è rimasto sempre coerente con se stesso: «La vita e bella di viverla e godersela, che la più bella cosa che abiamo, nel tempo che siamo in questo mondo».

la scheda del libro

il brano di Paolo Di Stefano uscito su "La Lettura"
Corriere della Sera del 15 luglio 2012
Il figlio del pastore che insegue l'amore e sogna l'Australia