premi speciali 2016 Stampa
Premio speciale "Giuseppe Bartolomei"
attribuito dalla Commissione di lettura, ex aequo

 

Ugo Sernini Cucciatti
nato a Cortona (Arezzo) nel 1869 morto nel 1952
“Al timone della Vespucci”
epistolario 1889-1891

Ugo Sernini Cucciatti nasce nel 1869 a Cortona, in provincia di Arezzo, da famiglia nobile. Nel 1889 presta servizio militare nella Regia Marina, timoniere sulla nave scuola Amerigo Vespucci, antenata dell’attuale. E parte per un viaggio indimenticabile. Dopo aver toccato la Grecia e l’Egitto, fa rotta verso il Sud America. Brasile, Uruguay, Argentina, Terra del Fuoco e, dopo aver varcato lo Stretto di Magellano, Cile e Perù. Scruta, osserva e commenta nelle lettere che scrive alla madre. Fa scoperte sorprendenti. Repubblica Argentina. [...]. Ensenada di Santiago 1° marzo 1890. Carissima madre [...] L’altro giorno sono andato in tramw fino alla Plata dove ero stato invitato da un pisano e si stette a far baldoria fino a mezzanotte. Passando per quelle pianure dove pascolano infinità di cavalli vidi tante capanne e mi dissero che quelle erano dei contadini italiani che qui emigrano... come da noi gli zingheri! Libertà qui non esiste. Per esempio è proibito di ballare, e vi sono 50 nazionali di multa. [...]. Ad ogni cantonata ci è un questurino a cavallo collo scudiscio in mano [...]. Questa gente che sono per lo più argentini quando possono prendere un italiano è la loro contentezza, e se è anche innocente bisogna che paghi una forte multa per uscir di prigione.

 

Luigi Tramontano
nato a Pagani (Salerno) nel 1793 morto nel 1868 
“Libro antico” 
memoria 1820-1866

Questo libro di memorie fu ritratto da me dai libri antichi, e compilato nell’anno 1820. In seguito si è accresciuto di altre posteriori notizie, e rifatto anche da me infrascritto in questo anno 1832. Libro antico e diario di famiglia quello che Luigi Tramontano, nato a Pagani in provincia di Salerno nel 1793 e deceduto nel 1868, inizia a integrare e redigere nel1820. Tradizione radicata tra i ceti benestanti dell’epoca per annotare nascite, morti, matrimoni, compravendite e acquisizioni di beni del casato. E si scopre che in una famiglia del ‘700, come quella da cui proviene Luigi, su nove figli di cui sei femmine, tutte le figlie femine [...] menarono vita celibe in casa. La sola D. Fortunata si fece monica nel monistero di S. Mo del Carmine ad Arco[...] D. Giuseppe ascese allo stato sacerdotale, e D. Bernardo prese in moglie D. Fortunata Pepe di Antonio nel giorno (...). Un solo matrimonio, per preservare il patrimonio. Come accadrà con la progenie di Luigi. Erasi da più tempo nell’idea di ammogliare il mio figlio Vincenzino. Fu egli per tutte le occasioni indifferente; quindi si seppe voler egli prendere una figlia di D Salvat.e Tortora fu Mattia ed avendolo manifestato, e benché fosse solo dispiaciuta la età, mentre la da figlia di D Salvatore appena contava anni tredici, e mezzo, pure niuno si oppose.

 

Premio per il miglior manoscritto originale
attribuito dall’Archivio diaristico

 

Selene Balestreri – Luigi Lazzarini
nata a Isola Dovarese (Cremona) nel 1912 morta nel 1997
nato a Isola Dovarese (Cremona) nel 1911 morto nel 1997
“Lettere 2026” epistolario 1935-1939

Gli anni Trenta e l’Italia fascista a Isola Dovarese, provincia di Cremona in riva all’Oglio. È in questo luogo e sullo sfondo di questo periodo storico che Gino e Nene si incontrano, si innamorano, e decidono di sposarsi. Ma prima di arrivare all’altare, c’è la guerra in Etiopia.
Luigi, classe 1911, nella primavera del 1935 viene richiamato alle armi e nel settembre parte per il Corno d’Africa, dove avrà la fortuna di non conoscere mai direttamente la battaglia, impiegato com’è nella mensa ufficiali. Il che non impedisce a Selene, classe 1912, di vivere in uno stato di apprensione costante. L’unico sollievo, in attesa che tutto sia passato, è scriversi ogni giorno dell’esperienza che stanno vivendo. Un fiume di lettere. Sono addirittura 2026 quelle che vengono scambiate nel periodo in cui i due innamorati sono distanti. E Gino, per soddisfare il desiderio di Nene, accumula nello zaino militare gli scritti da Isola Dovarese (lettere, biglietti, cartoline), che lo accompagneranno nelle lunghe marce abissine, per riportarle a casa ad unirsi a quelle da lui inviate dal fronte e gelosamente conservate. Nell’agosto del 1936, “conquistato l’Impero”, Gino rientra in Italia e l’anno successivo si unisce finalmente in matrimonio con Nene.

striscia pag.29

Il programma della 32^ edizione:  

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