STORE THE FUTURE Stampa

Store The Future

giovedì 12 settembre
ore 18.30
Teatro Comunale 

STORE THE FUTURE
Artists, memoirs and civil rights for Europe in third Millennium

incontro con Liù BosisioGianfranco Capitta, Andrea Merendelli e Jasen Mesić

Le memorie e i documenti conservati negli archivi europei possono costituire una straordinaria fonte di ispirazione per la creazione di prodotti artistici originali, così come i linguaggi dell'arte hanno enormi potenzialità in termini di diffusione della memoria verso ampie fasce di pubblico e, in particolare, verso le nuove generazioni. Store the Future indaga il rapporto tra conservazione/valorizzazione del patrimonio esistente e creazione artistica. Lo fa proponendo una nuova figura professionale, un esperto in ricerca archivistica finalizzata alla produzione artistica.
Un nuovo profilo, progressivamente sistematizzato nel corso del progetto, di pari passo con lo sviluppo della ricerca su cui tutto il percorso è stato focalizzato.
Una ricerca che ha voluto indagare le radici profonde del Sessantotto in Europa, fenomeno tanto effimero quanto essenziale a ogni cambio di lente attraverso la quale lo si osserva.
La lente geografica e politica dell’Europa di allora: in Italia e Francia, in regimi democratici, i contestatori chiedono più libertà, attaccano i governi, il capitalismo e invocano il comunismo. Nell’Est, in Jugoslavia, i contestatori invocano i principi base della libertà, ma attaccano il regime comunista che gliela toglie; a Ovest, in Portogallo, i contestatori chiedono a loro volta libertà di base, e chi gliele toglie sono i regimi fascisti. Quello che è essenziale per italiani e francesi, è effimero per jugoslavi e portoghesi. Quello che è essenziale per jugoslavi e portoghesi, è effimero per italiani e francesi. La lente sociale interna ai singoli paesi: dalle città alle campagne, dai centri alle periferie. Le masse di studenti che occupano le università e partecipano ai cortei sono attraversate da giovani in lotta per un’emancipazione privata, che poco sanno della protesta politica. Al contrario, lontano dai centri urbani, isolati nella provincia, migliaia di giovani si affannano per connettersi almeno idealmente all’ondata di cambiamento generazionale in corso.
E ancora: la violenza necessaria per alcuni, inaccettabile per altri. L’interruzione delle attività accademiche contro il bisogno di sostenere gli esami; l’indottrinamento contro la satira; l’amore libero contro il diritto di amare. Tutto è essenziale, e tutto è effimero. Ma forse nulla è in contraddizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il programma della 35^ edizione:  

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