Francesco Costantino Stampa
costantino       Francesco Costantino
Memorie di un sovversivo
prefazione di Alba Orti
introduzione di Fedora D'Annucci
Roma, Editrice LiberEtà, 2000
pp. 108 con ill.
 

Volume esaurito

Leggi una storia come questa nel
negozio online dell'Archivio

In otto quaderni manoscritti per un totale di 255 pagine, il bracciante Francesco Costantino, il "compagno amico di tutti i più deboli della società", ripercorre la sua vita di combattente e di lavoratore con una memoria prodigiosa nel ricordare nomi e persone di un passato anche lontano. Dall'esperienza esemplare del padre, socialista dei primi del Novecento, Costantino apprende una lezione di vita mai dimenticata e mai minimamente tradita, convinto com'è che in fondo cambiano aspetti anche fondamentali della vita associata, ma l'ingiustizia rimane la presenza più drammatica della convivenza umana. L'impegno dunque non va dimenticato, la guardia non va mai abbassata: fedele a questa convinzione profonda, Costantino vive e descrive la sua vita segnata dalla militanza politica. "Fin dall'infanzia fui additato come il figlio del sovversivo. Dall'insegnante di terza elementare, un bigotto fascista, fui a mia volta definito un sovversivo". Militante antifascista, Costantino subisce il carcere e le perquisizioni, la violenza vera e quella psicologica: ma l'isolamento con lui non funziona, dotato com'egli è di una immediata capacità di costruire relazioni e di organizzare gli altri. Così alla militanza clandestina del fascismo segue la dirigenza delle lotte del dopoguerra per il lavoro agricolo, per l'occupazione di tutti, anche delle braccianti, per lo zuccherificio. Tutti questi momenti sono raccontati con un continuo e puntuale riferimento alle vicende della "grande" politica: tutta la storia del nostro secolo viene riletta e giudicata nelle pagine di Costantino, puntuale nell'informazione, preciso nei dettagli, sicuro nei giudizi. Fra tutti i dirigenti storici del movimento operaio l'ammirazione e l'affetto di Costantino vanno soprattutto a Giuseppe Di Vittorio, "pilastro essenziale della democrazia e dell'unità sindacale", punto di riferimento di tutti i lavoratori "del braccio e della mente", come, ricorda Costantino, amava sottolineare lo stesso Di Vittorio: "la ragione vera delle sue scelte era stare dalla parte dei poveri, dei deboli, di coloro che non avevano neppure voce per gridare la loro protesta". E questa immagine limpida di lotta intransigente per i disoccupati e i lavoratori senza pensione costituisce un altro pregio delle memorie di Costantino.

Il volume edito è evidentemente ridotto rispetto al manoscritto orginale che è consultabile integralmente presso la Fondazione Archivio diaristico.