Brani scelti
Lunedì 8 settembre Caro amore, questi ultimi due giorni sono stati importanti, ad iniziare da sabato, quando è scoppiato il casino. C'era la corvè che al posto di fare il lavoro che gli spettava (pulizia delle strade della caserma e servizio mensa) l'avevano messa a fare il lavoro di giardinaggio (zappare, aggiustare l'erba, raccogliere rifiuti) con l'ordine del colonnello di finire in giornata. Quando si sono fatte le 11,30 (ora in cui inizia la distribuzione del pasto) i ragazzi volevano andare a mangiare, mentre il maresciallo d'ispezione voleva lasciarli andare perché prima dovevano finire il servizio, è nata una discussione piuttosto animata, e quando un soldato ha detto al maresciallo di dargli del – lei – questi per risposta si è incazzato dicendogli di seguirlo nella stanzetta del corpo di guardia che l'avrebbe fatto fuori (aveva posato la mano sulla pistola) il brutto è stato che questi non hanno accennato nessuna reazione e anzi hanno lavorato sino alle 13,30, cioè sino a quando abbiamo saputo del fatto e quindi ci siamo (in certo senso) e ottenuto che questi andassero a mangiare. Poi finalmente le cose più importanti. Ho convinto Franco che bisogna lottare, non arrendersi mai, di non fare il gioco dei padroni, che questa situazione che si è creata sabato doveva essere sfruttata, ma insomma, sono riuscito a convincere sia lui che gli altri compagni, e presa la situazione in mano ci siamo ritrovati nelle nostre camerate alle 5 della sera, cioè prima di andare a mangiare. E' stato molto bello e positivo, sono intervenuti tutti e noi abbiamo cercato di esporci il meno possibile, cioè da non fa sì di dirigere la situazione, ma di essere nella massa e di apportare le nostre esperienze, senza scoprirsi molto, in modo da non far deviare la discussione. La conclusione è stata che lunedì non si andrà a mangiare. È stato molto bello e positivo, sono intervenuti tutti e noi abbiamo cercato di esporci il meno possibile, cioè da non far si di dirigere la situazione, ma di essere nella massa e di apportare le nostre esperienze, senza scoprirsi molto, in modo da non far deviare la discussione, La conclusione è stata che lunedì non si andrà a mangiare. Dimenticavo di dirti che i punti più importanti che si sono toccati sono stati:la mensa, la gestione migliore dell'NCC, opposizione di massa ai tentativi di abuso di potere e quindi di repressione. Alla fine dell'assemblea ci siamo ritrovati noi compagni e c'è stata una critica di Franco, molto giusta che ho condiviso sino ad un certo punto. E' giusto che non bisogna esporsi troppo, che bisogna agire e prendere posizione quando si hanno alle spalle un movimento sia all'interno che all'esterno, subito pronti a rispondere a qualsiasi eventuale riattacco della repressione (tipo: prigione, trasferimento,etc.). Adesso su questo siamo d'accordo, però bisogna anche dire che purtroppo ci deve essere sempre qualcuno pronto a tirare le file e quindi a pagare. Non dimentichiamoci che l'incazzatura c'è, ma non c'è nessuno che riesce a coordinarla e a girarla nel giusto verso, quindi quando questo qualcuno si ribella, di conseguenza ( e purtroppo) subisce la repressione. Comunque ci siamo messi d'accordo sul da farsi: articolo su LC, sull'Ora e sul maggior numero di quotidiani, poi volantino che i compagni dovranno distribuire per strada e intervento degli latri compagni nelle altre caserme sul fatto avvenuto da noi. Dimenticavo di dirti che poi si è deciso che dato che le cose da discutere sono moltissime, la cosa avrebbe preso subito una colorazione politica, mentre si deve fare in modo che la cosa sia interpretata come reazione dei militari stufi di questa vitaccia in modo da parare un eventuale attacco repressivo e anche di ridurre la lotta solo alla mensa…
[…] Caro Amore, ho staccato di scrivere perché erano le 11,30 ed ero impaziente di andare a vedere cosa succederà su in camerata, sai questa notte sono stato di capoposto e ho smontato alle 7 di questa sera. Adesso è notte, sono in camerata e posso scrivere perché dalla paura dell'intervento di massa che c'è stato oggi, i gerarchi hanno persino messo le luci notturne nelle camerate, è una luce fioca ma ci si vede abbastanza per scrivere. Adesso non ho voglia di raccontarti tutto per filo e per segno, questo lo farò domani perché è giusto che tu sappia come sono andate le cose, anche perché dopo una certa discussione, di intervento sui giornali non se ne parla. Ho molto sonno ma non riesco ad addormentarmi, mi dà fastidio un po' la schiena, anzi non riesco a trovare una posizione comoda. Sono contento ma pensieroso per i fatti successi, la repressione si scatenerà e sia essa violenta o strisciante, siamo certi che ci sarà. Tu mi perdonerai qualsiasi sia la conclusione? Accetterai il fatto se per esempio la cosa vada a finire con una denuncia e io venissi scoperto e quindi condannato? Vedi amore, questa sera ero felice, contento, finalmente sono riuscito a svegliare tanti compagni, a riunire tanta gente e a lottare insieme, a far capire a tutti verso chi si doveva sfogare la rabbia e tante altre cose che adesso non saprei neanche dire, ma vedi, adesso più che mai, ho bisogno di te, vedi amore ne ho tanto bisogno, voglio sentirmi forte di me di quello che faccio, delle mie scelte e soprattutto forte del tuo amore, mi dà tanta forza, per sentirti di più, vorrei ricevere tantissime lettere, telefonarti ogni giorno, non so cosa vorrei. Poi ecco, quel brutto periodo in cui dicevo – non ti sento più vicina, non so parlare di noi, non so più parlarti d'amore – è passata, era solo che non vivevo forse più la vita che volevo, che non trovavo sbocchi nella lotta, e quindi ricercando questi tralasciavo gli altri. Che scemo che sono, non ti pare, ma ora ti lascio, il sonno sta penetrandomi la pelle come fanno queste zanzare, ti amo tantissssimmmmmmiiiisssimmmmmevolmente per sempre tuo Pino
10 -9-75 Settembre Mercoledì Caro Amore, la situazione è precipitata, molti hanno parlato, addirittura oggi pomeriggio alla adunata un tizio dell'autoreparto è venuto davanti alla porta è ha indicato delle persone a dei tenenti. Ad essere indicati siamo in 4: io –Bruscia – Gallo – Catalano, però a quanto ci risulta nessuno ci ha precisamente denunciati, ma purtroppo ci aspettiamo che ci prendano da un momento all'altro. Lo sciopero è riuscito in massa, si sono ottenute molte cose di cui ti parlerò più avanti (adesso no), ma la molla della repressione è scattata, io sono stato interrogato sia ieri pomeriggio che questa mattina, è molto strano, ieri ho fatto la mia deposizione negando di aver partecipato ad alcuna assemblea e quindi di non aver organizzato niente, loro non hanno fatto nessun verbale e quindi non mi hanno fatto firmare alcuna dichiarazione, questa cosa, ma io non ho aggiunto niente. Ieri sera, ci siamo visti con i compagni di fuori e quelli dell'artiglieria, sono subito pronti a darci una mano e a fare uscire l'articolo sui giornali, su LC, fra poco dovrà uscire l'articolo, in più su latri quotidiani e di fare un intervento con i volantini. Domani dovrebbe venire un compagno del MIR a fare un discorso e in questo verrebbe incluso il nostro fatto, fra poco ci sarà anche una festa dell' Unità di quartiere dove i compagni dell'artiglieria interverranno in nostro favore. […] Questa sera uscirò per mettermi di nuovo in contatto con i compagni. Ti amo, a pugno chiuso, sempre forti per la rivoluzione Col cuore Rosso Ti amo Tuo Pino
Mercoledì – 24 – Settembre Mio dolce Amore – Questa mattina è arrivato il sostituto – procuratore di Palermo, non è un militare ma un civile incaricato dal generale delle trasmissioni di Palermo. L'imputazione è: - Adunata arbitraria di militari (art. 184 comma II del codice penale militare di pace). Fino ad ora (ore 14,40) abbiamo firmato solo una carta in cui abbiamo nominato il nostro avvocato, oggi alle 16,30 ci interrogheranno in presenza di questo avvocato. Dopo aver chiamato noi tre, hanno fatto una mossa un po' strana, hanno chiamato altra gente e gli hanno dato un foglio in cui sta scritto di essere imputati sempre per adunata sediziosa ma il giorno 8 settembre mentre per l'imputazione riguarda il giorno 6 settembre (data in cui effettivamente è avvenuta l'adunata). Ora questa mossa non è molto chiara, secondo me vorrebbero far figurare che noi tre ci siamo adunati giorno 6 alle 17 per discutere dei fatti successi in caserma e poi il giorno 8, ci siamo adunati con gli altri per non andare a mangiare, ma il bello è che per il rifiuto del pasto non sono previste pene, perché il fatto non costituisce reato. Quindi abbiamo deciso di far venire l'avvocato un po' prima dell'interrogatorio per discutere di queste cose. Non ti dico qui in caserma è scoppiato un puttanaio, tutti discutono di queste cose e si è venuta a creare una certa solidarietà, ma l'importante è che oltre a noi ci sono altri compagni che si stanno impegnando nella lotta, pensa che prima ad avere contatti fuori eravamo solo in tre (io, Franco, Bruscia), oggi invece siamo in 11 e altri 2 vorrebbero lavorare, però prima di farti rimboccare le maniche, si prendono informazioni dai loro paesi oppure nei posti dove hanno già lavorato. Dei nuovi ancora non se ne parla, abbiamo già conosciuto un po' tutti, ma sembra che di compagni non ce ne siano tanti.
Amore, riprenderò a scrivere più tardi,devo scendere in fureria a prendere l'elenco dei presenti e poi svegliare tutti per fare l'adunata del pomeriggio( e si purtroppo sono i doveri del caporale di giornata). Un bel bacino su quel nasino a pomodoro e una stretta forte forte dal tuo amore. Riprenderò a scrivere appena possibile, Ti amo dolce coniglietto con le orecchie lunghe e il nasino in su, a più tardi ciao amore ti amo moltissimo Tuo Pinocchietto – (cioè pino) […] Comunque tutti gli interrogatori sono andati abbastanza bene, nessuno ha confermato che ci sono stati degli organizzatori e che tutto è nato da una contingenza di fatto che portano la gente inevitabilmente verso una certa esasperazione:licenze, igiene, ( a proposito ci sono circa una decina di persone che si lamenta per dolori di pancia e vomito), servizio mensa e tante cose che tu sai benissimo. L'unica cosa in cui on ci siamo trovati d'accordo io e Bruscia è stato fatto dei giudizi mensa, lui ha affermato che son tutti cattivi, io invece ho detto che molti sono buoni, perché minacciati dal tenente-colonnello Di Mauro, ma ce ne erano anche di cattivi però non se ne è mai tenuto conto. L'avvocato ci ha detto che è andato tutto bene, che il giudice sta cercando di fregare soprattutto Bruscia e cerca anche disperatamente un altro capo di accusa, ma è chiaro che sino a mò non c'è riuscito e che se domani continuerà così non ci riuscirà e probabilmente il caso si risolverà in istruttoria. Come ti dicevo nelle prime pagine, il giudice ha dato il foglio di indizio di reato a tutti quelli condannati alla CPR, aveva l'ordine del procuratore di agire così e l'avvocato ci ha assicurato che tutti i 39 saranno stagionati e che loro hanno intenzione di fregare solo noi tre. Comunque sta di fatto che le denunce sono passate a 42 e Saro (un compagno di LC di fuori) ci ha promesso che farà lui gli articoli su “LC” e su”L'Ora” perché escano prima, mentre noi ci impegniamo a scriverne uno per “L'Unità” e forse per “PAESE SERA”. Domani sera ci sarà una riunione alla camera del lavoro di tutti i militari (cioè, o meglio dei compagni dell'artiglieria, fanteria e noi) e si discuterà dei fatti successi nella nostra caserma. Dimenticavo che Saro ha parlato con il P.C.I per organizzare un dibattito pubblico in nostro favore con la partecipazione di magistrati democratici di Palermo. L'iniziativa è molto buona e noi rischiamo pochissimo in quanto i nostri nomi sono ormai già noti a tutti per l'istruttoria ed in più sono comparsi sul giornale, quindi con una assemblea aperta appoggiata al P.C.I. si diventerebbe più forti. Però se fossimo stati iscritti al P.C.I a quest'ora tutto si sarebbe risolto,con mobilitazione che può dare questo partito e soprattutto con la forza che ha non avremmo corso nessun pericolo. Ecco perché tanti compagni passano nelle loro file e quindi appoggiano e danno una spinta a questo partito ormai diventato borghese. Mah, non so dire che cosa dire di più di questo P.C.I. Ginetta, sai quale è stata la cosa più bella di questa sera? È stata la tua telefonata, è arrivata proprio quando c'era Gallo all'interrogatorio (a proposito abbiamo cercato di tirarlo fuori, dicendo che all'assemblea c'era però era su una branda a leggere un giornalino), mi sono sentito limitato, ma non tanto, ero tanto forte che avrei detto ai quattro venti che sono un comunista e che ti amo follemente. Questa sera non ero tanto forte che avrei detto ai quattro venti che sono un comunista e che ti amo follemente. Questa sera non ero forte solo di me, ma anche di te, sentirti con quella voce così sicura, allegra, scherzosa, avrei voluto continuare a parlare con te per chi sa quanto tempo. L'Antonella ha detto che adesso mi sentirò un eroe e invece non è affatto vero, il liberismo non ha neanche sfiorato la mia mente, credimi, sono sempre il Pino che ha tanta voglia di lavorare nei campi o da imbianchini, oppure quello che faceva delle domande perché non capiva niente e voleva imparare tante cose, ecco, questa esperienza ha acceso in me quella voglia di imparare, di crescere, di stare immezzo alla gente, o meglio di saperci stare e imparare a portare avanti la propria linea – il comunismo nasce con le masse e secondo me è sempre con loro che bisogna stare, il momento in cui uno cercherà di porsi sulla massa smetterà di essere un comunista. Sono il Pino che – è cresciuto, il Pino che nel comunismo ha incontrato te e che ti ama sempre di più.
Davvero Ginetta, ma non lo so nemmeno io, è qualcosa che mi brucia dentro, ti amo e non vedo l'ora di riabbracciarti, di vedere quel tuo sorriso lucente come uno specchio appena lucidato. Però adesso che ci penso non so come farò ad abbracciarti se per caso ti troverò ingrassata, ma vedrò io un po', inventerò qualche sistemino e ti farò vedere io, ti farò vedere che il tuo amore pur di riabbracciarti farebbe qualsiasi cosa. Ti amo Ginetta, è una realtà coscienziosa di un compagno che in un anno è cresciuto, cha ha imparato ad avere te a fianco nella lotta, sia quando si è vicini sia quando si è lontani e non scherzo affatto e tu lo sai che il nostro rapporto è basato sul comunismo e sulla sincerità, nelle tue lettere che ho ricevuto oggi, mi hai fatto venire tanta tenerezza e voglia di marti perché io ti desidero sempre di più ti amo mio dolce scoglio bagnato dall'acqua del mare. Ti amo per sempre Tuo Pino
Giovedì 12-2-1976 ore 5,05 Mio caro amore, decisamente sono una schiappa, anche questa volta, al ritorno da giù,non sono sceso a Rossano,e tutto per colpa di questa maledetta stanchezza, ho un sonno quasi da farmi dormire in piedi. Però questa volta sono sceso a Corigliano, certo più vicino di Sibari, ma questo non cambia molto, perché tanto arriverò a casa allo stesso orario dell'altra volta, cioè alle 6 e qualche minuto. Ieri per una serie di coincidenze non ho potuto avvisarti in tempo dell'esito della causa. Sta il fatto che abbiamo finito poco prima delle 2, poi subito un autobus e ho preso un locale per Messina, pensa che dalle 2,35 della partenza sono arrivato dopo le 20, avevo solo 6 gettoni, ho subito telefonato a Vito e poi sono corso alla nave perché il treno si era già avviato. Sull'esito del processo, secondo me non c'è molto da dire se non alcune note da far rilevare. 2 mesi con la condizionale non è molto, l'importante è che la trascrizione sul casellario civile non ci sarà. Comunque da come erano partiti i giudici, e dal modo e il tono con cui formulavano le domande,non c'era molto da aspettarsi, forse avevano già pronta la sentenza. Pensa che durante le altre cause ( 5 giorni prima della nostra), il pubblico ministero,non ricordo in quale occasione, ebbe modo di dire che questo “è un giorno di festa perché storico nella politica italiana” (più fascista di così). Poi di una cretinaggine immensa (meglio per noi), gli unici suoi appigli sono stati:il fatto che Bruscia aveva una precedente denuncia militare (il processo è stato fatto a gennaio ed è stato assolto a formula piena), e la testimonianza in istruttoria di due autieri che ci accusavano direttamente. Ora l'avvocato è riuscito a far cadere il precedente di Bruscia, in quanto assolto a formula piena dal tribunale di Padova, ed ha contestato la testimonianza di due autieri in base ad un articolo del codice militare secondo la quale si stabilisce che “ non si può tenere conto, in processo, delle testimonianze di gente che viene assolta in istruttoria in quanto ciò (istruttoria) avviene senza dibattimento”, in poche parole si tiene conto solo della testimonianza avvenuta in aula. Amore adesso ti lascio perché è venuto il treno.Ciao ti amo a più tardi. Giovedì 12-2 1976 ore 23,20 II puntata del romanzo giallo-rosa: “ Il Processo” Scritto e redatto dallo scrittore Giuseppen Raffaelev Mainierosky; edizione Gi Pi Bologna Voltare pagina, prego non è uno spermatozoo è solo una freccia. Allora caro amore come ti dicevo, cioè proseguendo il fatto, il pubblico ministero, h chiesto l'aggravante per me, in quanto sottoufficiale (cioè caporale), e qui è avvenuto il fatto ridicolo. Non si trovava più il foglio matricolare, per stabilire se il grado l'avessi avuto prima o dopo il fatto, cerca e ricerca, viene un foglio in cui si parla della mia intelligenza superiore alla media,*anche della scarsa attitudine al lavoro e altra roba che adesso non ricordo, poi trovano una pagina in cui sta scritta della roba che non è mia,e questo casino perché hanno messo male gli atti del processo. Comunque hanno dovuto interrompere il processo per circa dieci minuti, per telefonare a Messina ed informarsi sulla data della mia promozione. *sottolineato bene per meglio messo in evidenza. Da oggi in poi, signorina, non accetto più i suoi “scemo”.
Giuseppe Raffaele Mainieri "Lettere dal carcere di stato" epistolario, 1975-1976
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