venerdì 18 settembre ore 11.00 Piazza Plinio Pellegrini
Il confine tra noi Storie migranti DiMMi 2019 – Terre di mezzo, 2020
incontro con Michele Colucci, Patrizia Di Luca e Alessandro Triulzi interviene Talatou Clémentine Pacmogda coordina Massimiliano Bruni saranno presenti gli autori
Liberarsi definitivamente dell’angosciosa e riduttiva propensione al presentismo deve rappresentare oggi il minimo comune denominatore per poter anche solo semplicemente parlare di immigrazione. Negli ultimi anni, tutto ha giocato contro questa sensibilità. Il sistema dei media, gli osservatori, gli analisti, gli stessi scienziati sociali, le classi dirigenti, gli operatori delle organizzazioni internazionali hanno insistito giorno dopo giorno con un martellamento che ha di fatto privato le immigrazioni di un posto nella storia. Lo spazio in cui le immigrazioni hanno trovato attenzione e interesse è stato sempre e continuamente solo lo spazio della cronaca, imbevuto purtroppo di strumentalizzazioni pericolose e dannose. Questo approccio ha eliminato dall’orizzonte pubblico i vissuti, i percorsi, le vite, le origini, le provenienze di coloro che sbrigativamente vengono definiti “migranti”, autorizzando con questa definizione la rimozione di tutto ciò che viene prima e dopo l’esperienza della migrazione. Le testimonianze raccolte dal progetto DiMMi e i brani che leggerete in questo libro muovono proprio nella direzione opposta: restituire centralità alle scelte delle persone, dare a tutti la possibilità di ascoltare i percorsi che stanno dietro alle migrazioni. E, di conseguenza, riconnettere questi percorsi con quelli di chi non ha vissuto l’esperienza della migrazione, abbattendo quei confini che sembrano essere politici e militari e che invece sono molto più profondi e abitano dentro le persone. In questo modo tutte queste storie, così diverse tra loro e così diverse da quelle di chi le legge, possono davvero diventare storia, intesa come patrimonio riconosciuto e costruito insieme. La letteratura, i diari, le memorie, le autobiografie, le lettere scritte a seguito di percorsi migratori rappresentano ormai da tempo un patrimonio straordinario, che è entrato a far parte di quel sistema di testimonianze, di fonti, di tracce grazie al quale è possibile oggi ricostruire le molteplici migrazioni che hanno riguardato l’Italia. Il progetto DiMMi aggiunge un ulteriore scarto. I diari raccolti restituiscono infatti declinandoli al passato vicende, momenti, biografie che raccontano quasi in “presa diretta” eventi molto vicini nel tempo, permettendo così ai lettori di tornare in modo puntuale su episodi cui la cronaca ha tributato una fugace attenzione e che inseriti nel tritacarne mediatico sono usciti in modo rapidissimo dal dibattito pubblico.
dall’introduzione di Michele Colucci
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Il programma della 36^ edizione:
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