Le vestali del cordoglio Stampa E-mail
copertina del volume       Alessandro Artini e Cristina Cristini
Le vestali del cordoglio
La scrittura femminile della sofferenza
nella diaristica e nel racconto
introduzione di Vittorio Dini
prefazione di Saverio Tutino
Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 1997
collana Oikia
pp. 160 - euro 13,40

volume esaurito

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Il libro cerca nella scienza di un’attenzione all’essere che già esiste, la spiegazione di questa differenza femminile, che spiega gran parte del dolore esplorato nella nostra cultura. Luisa col diario si è salvata. Natalia con le sue lettere alla madre non è riuscita a sopravvivere e anche la madre poi si ucciderà. La scrittura di sè è tutta protesa a dare alla propria persona una dimensione capace di andare oltre i fatti che essa vive. Ma la scrittura non vede il futuro, solo realizza un doppio di sè che può proteggerti ma anche minacciarti nell’integrità della tua persona, come tutte le azioni, nel destino umano. “In questa prospettiva la filosofia - dicono Artini e Cristini - si femminilizza o per meglio dire si declina al femminile. Le donne appaiono da sempre più attente da ciò che sono piuttosto che a ciò che fanno e come agiscono. La dimensione femminile è qualitativa e relazionale, quella maschile privilegia l’agire e trascura il mondo dei rapporti. La filosofia oggi (...) propone il recupero della prospettiva dell’essere di contro a quella dell’agire”. E qui è citato H. Jonas, ma potrebbe anche essere ricordato Fromm, che all’essere contrappone l’avere.

[dalla prefazione di S.Tutino]

 
 
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