Saverio in primapersona Stampa E-mail

Gloria Argelés, Saverio, matita su carta, 2012 (particolare) cm. 195 x 42 sabato 15 settembre 2012 ore 11,30
Pieve Santo Stefano - Logge del Grano

Saverio in primapersona
la rivista fondata da Tutino
fra attualità e ricordo

Anna Iuso presenta Caro Saverio

intervengono
Oliviero Beha, Daniele Cinciripini 
Giorgio Frasca Polara

letture di Donatella Allegro e Andrea Biagiotti


Saverio Tutino ha vissuto ottantotto anni. È stato partigiano, giornalista, scrittore. Da inviato speciale ha intervistato personaggi come Mao Tze Tung e Fidel Castro. Ha vissuto nei Paesi delle grandi ideologie di sinistra, le ha viste all’opera, ci ha creduto. Non è mai venuto meno all’impegno civico e allo spirito critico della sua formazione, ma nel corso del tempo, nel suo pensiero, qualcosa è cambiato, o forse solo maturato. La fede nelle idee si è trasformata in interesse per gli individui, che queste idee incarnano e agiscono. Le teorie hanno preso forma nelle persone che le vivevano, nei loro percorsi individuali: da qui nasce l’ultima grande opera di Saverio Tutino, l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, un luogo che conserva memorie di gente comune, che nelle traiettorie individuali, spontaneamente narrate, vede la storia farsi, snodarsi e ricomporsi. Già protagonista del Novecento italiano, attraverso quest’opera Saverio Tutino è andato oltre il suo tempo, lo ha superato e gli sopravvive, passando dalle idee alla loro vita concreta.
Primapersona, semestrale dell’Archivio Diaristico Nazionale, rivista da lui fondata e diretta, gli dedica un numero speciale, pubblicando stralci di diari e istantanee di Saverio oltre alle testimonianze scritte di alcuni dei suoi amici più stretti, come Oliviero Beha, Pietro Clemente, Duccio Demetrio, Aldo Garzìa, Giorgio Frasca Polara, Philippe Lejeune, Stefano Malatesta, Dacia Maraini, Gianni Minà, Nanni Moretti, Mario Perrotta, Lidia Ravera, Corrado Stajano, Alfredo Reichlin. Il numero è diviso in due, come le due anime di Tutino: il giornalista e l’autobiografo; ciascuna delle due parti è introdotta da un suo scritto e conclusa da una lettura esterna: quella di Elio Varriale che si concentra sui suoi articoli scritti negli anni Sessanta come inviato a Cuba per l’Unità e quella di Anna Iuso, che ci racconta come la scrittura autobiografica fosse una pratica comune a tutta la famiglia Tutino.

 

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