giovedì 18 settembre ore 16.00 Palazzo Pretorio
inaugurazione mostra Il tesoro dell’Archivio a cura di Cristina Cangi
e installazione fotografica Trenta volte a cura di Daniele Cinciripini e Luigi Burroni
Di qua le persone, i loro volti, gli occhi curiosi e le orecchie tese all’ascolto. La smorfia di un sorriso che si apre, la lacrima che scivola via su una guancia o si incanala dentro al solco di una ruga. Di là, i diari e la carta polverosa, le calligrafie incerte e impetuose, una cancellatura nervosa, uno schizzo lasciato a metà in un momento di distrazione. Esseri umani e pezzi di carta: sono loro i protagonisti della vita dell’Archivio, da trent’anni. Diversi l’uno dall’altro, non ne troverete mai due uguali. Né di uomini, né di diari. Chiunque sia passato per Pieve Santo Stefano, chiunque abbia partecipato o assistito a un’edizione del Premio, ha lasciato una traccia di sé che conserviamo nella memoria. Qualcuno è anche rimasto impresso in uno scatto, nell’occhio e nell’animo di un fotografo che ama l’Archivio e conosce il valore degli esseri umani, e dei pezzi di carta. Quest’anno li abbiamo messi in mostra in due allestimenti che si sfiorano: i vincitori del Premio Pieve e i testi autobiografici originali più interessanti giunti in Archivio nel 2014 e non solo. I primi potrete vederli grazie a un itinerario espositivo che entrerà nelle vie, nei luoghi simbolici di Pieve Santo Stefano e all’interno della Sala Consiliare del cinquecentesco Palazzo Pretorio. Nella sala adiacente troverete i manoscritti più affascinanti, emozionanti e curiosi tra quelli che sono arrivati in Archivio nell’ultimo anno. Ma anche una selezione di diari, memorie ed epistolari scritti dai soldati italiani che hanno combattuto la Prima guerra mondiale. Nell’anno del centenario dallo scoppio del conflitto mondiale, abbiamo scelto di omaggiare anche così le 350 testimonianze inedite della trincea raccolte a partire dal 1984. Pezzi di carta che esseri umani hanno riempito di parole e di emozioni, e che sono stati consegnati a Pieve Santo Stefano per suscitare riflessioni e altre emozioni.
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