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copertina Maranesisabato 20 settembre ore 16.00 
Logge del Grano

Emozioni e ricordi della guerra di trincea 1915-1918
di Nicola Maranesi
prefazione di Antonio Gibelli
Storie italiane, Il Mulino, 2014

con Giovanni De Luna, Emilio Gentile, Antonio Gibelli, Gian Bruno Ravenni
e Nicola Maranesi
coordina Camillo Brezzi
letture di Andrea Biagiotti

Gli stivali di un soldato proteso in un salto si staccano dal ciglio di un treno militare, giunto all’ultima fermata vicino alla linea del fronte, in direzione del Carso, in una notte di fine maggio del 1915. La Prima guerra mondiale è appena iniziata anche per l’Italia. L’istante che accompagna lo slancio di quell’uomo e ne precede l’arrivo a terra è uno spartiacque di vita. Dal momento in cui i piedi affondano nel fango rosso tutto cambia. Gli occhi che si staccano dal suolo e scrutano nel buio, hanno di fronte scenari mai visti. Le orecchie che si sforzano di intercettare i suoni circostanti, non ne riconoscono la natura. Il naso slanciato in aria è investito da odori sconosciuti. Il cibo e le bevande sono irriconoscibili, le mani costrette a toccare ciò che non avrebbero mai neppure sfiorato. Comincia così la Grande Guerra per oltre quattro milioni di soldati italiani: è l’inizio di un cammino particolare, che non sarà scandito da spostamenti fisici - ridotti al minimo nella guerra di trincea - ma dall’evoluzione degli stati d’animo dei combattenti all’interno dell’esperienza bellica. Al fronte regole indecifrabili impongono un percorso emotivo a tappe forzate, che conduce dalla presa di coscienza all’inquietudine, dallo smarrimento alla frustrazione, dallo sconforto all’agitazione, dall’apprensione alla paura, dalla rassegnazione al terrore, dall’annichilimento all’affermazione della volontà di sopravvivere e ricominciare a vivere, nonostante tutto, già all’interno del labirinto delle trincee. Impossibile fermarsi, tornare indietro o uscire: bisogna andare sempre “Avanti!”, proprio come gridano i fanti prima di slanciarsi fuori dai cunicoli fangosi alla conquista delle trincee, e delle pallottole, nemiche. “Avanti!”. Sempre. Alla ricerca degli stati d’animo vissuti dai combattenti, Nicola Maranesi ha setacciato i diari, le memorie e gli epistolari conservati presso il fondo inedito “Guerra Mondiale 1914-18” dell’Archivio Pieve Santo Stefano.

con la collaborazione di Istituto Storico aretino della Resistenza e dell’età contemporanea

 
 
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