Parole trasparenti Stampa E-mail

Adele Foàsabato 15 settembre 2012 ore 10,00
Pieve Santo Stefano - Logge del Grano

Parole trasparenti

incontro con
Pietro Clemente, Patrizia Di Luca, Daniele Finzi e Marco Palla

letture di Andrea Biagiotti e Grazia Cappelletti


Un lungo, quasi quotidiano scambio di lettere dal 1938 al 1945 fra due coniugi ebrei italiani, Adele Foà, milanese, ed Ettore Finzi, triestino, emigrati in Palestina per sottrarsi agli effetti delle leggi razziali.
Dopo qualche mese di vita in comune a Tel Aviv insieme ai due piccoli figli - una femmina e un maschio - il marito, scontento del lavoro trovato in quella città, viene assunto con un contratto biennale come ingegnere chimico dalla compagnia petrolifera anglopersiana Aioc e si trasferisce ad Abadan, mentre la moglie, che si rivela donna molto coraggiosa e piena di risorse, resta a Tel Aviv con i due bambini. Si scrivono in continuazione, offrendo uno sguardo finora poco conosciuto sulla realtà dell'emigrazione ebraica dall'Europa in un luogo come la Palestina allora sotto il mandato britannico.
La lettura di queste lettere, secondo il parere della Giuria che gli ha assegnato il Premio Pieve 2011, suscita un crescente interesse per il continuo dialogo fra sentimenti, diversità di opinioni, speranze, progetti per il futuro, fra i quali domina il desiderio di tornare in Italia una volta finita la guerra, ma sempre sotto l'incubo del mistero sulla sorte dei rispettivi famigliari rimasti in patria.
Il rito di questa scrittura che tiene saldo il legame fra i genitori, scoperto e curato dal figlio Daniele Finzi - "attraverso le parole trasparenti conosco finalmente i miei genitori" -, esce nella collana Storie italiane de Il Mulino per il Giorno della memoria 2013.

la scheda del libro

 
 
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