sabato 16 settembre ore 21.45 Campo alla Fiera, Via della Verna 11 Pieve Santo Stefano
Storie e Controstorie di e con Ascanio Celestini
Sono storie dette a margine di altri spettacoli. Racconti scritti in fretta e poi riletti e ri-detti, messi da parte e ripescati.C'è toni mafioso,presidente del partito dei mafiosi etoni corrotto presidente del partito dei corrotti, ma c'è anche l'opposizione che gioca a bridge nel salottino privato del bar della mafia in via della corruzione. C'è il piccolo paese che forse ci sembra piccolo perché lo vediamo da lontano, o forse ci sembra ancora lontano, mentre è soltanto piccolo piccolo. In "Confessione di un assassino" Joseph Roth fa dire a Golubcik che «le parole sono più potenti delle azioni - e spesso rido quando sento l'amata frase: "Fatti e non parole!". Quanto sono deboli i fatti! Una parola rimane, un fatto passa! Di un fatto può essere autore anche un cane, ma una parola può essere pronunciata soltanto da un uomo». Nei miei racconti cerco di mettere insieme le parole e non i fatti. Certe volte non accade niente. Un meccanismo che si inceppa è l'unico avvenimento. Spesso i personaggi non hanno nome e le relazioni arrivano quasi ad azzerarsi. Ci sono le parole che diventano semplici come rotelle di un ingranaggio, come chiodi che tengono insieme dei pezzi di legno. I racconti di Storie e Controstorie sono microstorie che iniziano e finiscono in pochi minuti, una specie di concept album dove canzoni diverse raccontano un unico luogo. Qualcuna proviene dalla tradizione popolare, ma tutte hanno in comune l'improvvisazione. Salgo in scena senza copione e scaletta.
Ascanio Celestini
Si ride sempre per difesa. Il riso è un modo per mettere le mani avanti di fronte a cose che ci disturbano. Ridere è una forma del tragico. Celestini è bravo perché è molto tragico, lui parla di storie interne aggrappandosi alle parole. Edoardo Sanguineti
Ascanio Celestini ha composto le tessere di un puzzle sentimentale, emotivo, politico, sociale di formidabile intensità: solo in scena, come sempre, partendo dal racconto di sé e dell'ansia che lo (ci) attanaglia, Celestini affronta di petto le contraddizioni, i nodi, le tensioni di questa Italia. Andrea Porcheddu
Cinico perché realista, comico perché tragico, Ascanio Celestini riesce ancora una volta a tracciare i contorni di uno spazio di autonomia della parola e dell'ascolto, parlandoci di noi e di quello che non vogliamo cambiare, rimanendo seduti in una stanza troppo grande a fissare un rubinetto troppo distante, nelle cui gocce decidiamo di affogare. Lucia Medri
prenotazione obbligatoria
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Il programma della 33^ edizione:
copertinauna dedicai 12 articoli della costituzionediritto di memoriaesposizionigiovedì 14 settembrevenerdì 15 settembresabato 16 settembredomenica 17 settembrepremio tutino giornalistapremio città del diariofinalistipremi specialinovità editorialidownloadattivalamemoriasostenitoricrediticontatti
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