incontro con Duccio Demetrio e Caterina Minni

coordina Nicola Maranesi

letture di Donatella Allegro

Tanta fragilità, altrettanta forza. La storia di sé che Caterina Minni racconta in questo diario, depositato all'Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano nel 2015 e finalista della 31esima edizione del Premio Pieve Saverio Tutino, ha trasmesso queste sensazioni estreme e opposte a chi l'ha scoperta con gli occhi e col cuore. E attraverso l'ascolto. I membri della Commissione di lettura e della Giuria nazionale del Premio, il pubblico della manifestazione, i molti che hanno avuto la fortuna di conoscere la vicenda di Caterina attraverso la parola scritta e la sua viva voce. Una vicenda che racchiude l'essenza del "concorso" per scritture autobiografiche inedite nato dall'iniziativa di Saverio Tutino: crocevia di traiettorie di vita che porta a esiti convergenti e complementari, che sublimano la comprensione dell'uomo per l'uomo. È stato dialogando con Caterina, ascoltandola raccontarsi dal palco del Premio Pieve, che abbiamo capito quale profondo lavoro avesse compiuto dentro di sé, quanto consapevole fosse divenuta della sua storia, quanto ciò che aveva scritto sul suo diario fosse divenuto parte del suo essere. Al punto di conquistarsi il gravoso ruolo di testimone, capace di indicare la strada ad altri, ragazzi o ragazze che come è successo a lei si trovano alle prese con la sfida fisica e mentale che accompagna i disturbi alimentari. Questo libro, che porterà il racconto di Caterina davanti ad occhi altrimenti irraggiungibili, è il suggello di quella conquista.