Il programma del Premio Pieve 2013 |
ma la memoria non è in crisi |
La 29ª edizione del Premio Pieve Saverio si terrà a Pieve Santo Stefano il 13-14-15 settembre 2013 Il tema di questa edizione.
L’economia è in crisi, la politica è in crisi, la società è in crisi, la religione è in crisi: la memoria no, la memoria non è in crisi. La memoria è un bene rifugio, uno di quelli che mantengono sempre il proprio valore e lo accrescono persino, quando le cose vanno male. La memoria è un bene rifugio, uno di quelli che mantengono sempre il proprio valore e lo accrescono persino, quando le cose vanno male. Quando non si ha più il coraggio di guardare al passato per misurarsi con i propri errori e al futuro, per timore non riuscire a immaginarlo. Allora si setaccia la memoria in cerca di risposte sempre più difficili da trovare e noi, che abbiamo riserve piene di materiale prezioso, ci sentiamo ancor più in dovere di prestarlo, o regalarlo, a chiunque lo richieda...
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Se non sarò me stesso, otto diari della Shoah tornano in Archivio |
Il 14 settembre al Premio Pieve debutto toscano per lo spettacolo della compagnia Teatro dell’Argine Intervista al regista Andrea Paolucci
Pudore e rispetto. Poco più di un anno fa queste due parole hanno accompagnato otto diari della Shoah fuori dall’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano, conducendoli fino alla compagnia Teatro dell’Argine dove hanno incontrato la sensibilità del regista Andrea Paolucci e di alcune attrici, che dal novembre 2012 hanno iniziato a portarli in scena nella cornice dello spettacolo Se non sarò me stesso (Diari e volti della Shoah – Studio 1).
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Dalla maternità al femminicidio? L'Archivio resta il punto di partenza |
Intervista ad Alina Marazzi, regista del film “Tutto parla di te” in programma a Pieve Santo Stefano venerdì 13 settembre, ore 21.30, a chiusura della prima giornata del 29esimo Premio Pieve Saverio Tutino
Sono trascorsi circa quattro mesi dall’uscita nelle sale di Tutto parla di te, il film attraverso il quale la regista Alina Marazzi ha affrontato il tema del rapporto tra la donna e la maternità, tra la catena di stati d’animo positivi ma anche negativi che si possono innescare prima e dopo questo avvenimento cruciale per il ciclo di vita femminile. Una pellicola che si impegna in una considerazione di ampiezza smisurata, affrontata con un talento cinematografico e documentaristico che, dai successi di Un’ora sola ti vorrei e Vogliamo anche le rose, non ha mai smesso di evolversi appagando il pubblico degli affezionati e conquistando sempre nuove platee. Tutto parla di te è un’opera che denota coraggio, quello di portare sul grande schermo e al cospetto degli spettatori alcuni interrogativi potenzialmente molto scomodi per la morale comune. Diremmo, per semplificare: diventare madre deve essere bello per forza? Deve esserlo “naturalmente” o “implicitamente”? E se lo scopo primario del fare cinema è quello di sollevare interrogativi e suscitare riflessioni, a quattro mesi di distanza dalla “prima” Alina Marazzi può andare fiera dei risultati ottenuti...
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