Venerdì 13 settembre Ore 15:00 Teatro Comunale
Paolo Borrometi Premio Tutino Giornalista 2019
Incontro con Paolo Borrometi e Pier Vittorio Buffa consegna il premio Gloria Argelés
"Picca nai". È l’espressione siciliana che il 22 gennaio scorso la mafia ha usato per minacciare, ancora una volta, Paolo Borrometi. Poco ne hai. Te ne è rimasto poco. Di tempo da vivere, s'intende. Il breve messaggio, composto con ritagli di giornale e accompagnato da tre chiodi, è stato recapitato alla sede di Tv2000, a Roma, dove Borrometi lavora dal 2018. Da dove continua a denunciare i criminali e le loro attività, come ha sempre fatto dal 2010 quando ha iniziato a collaborare con il Giornale di Sicilia, poi con l’Agi e dalle colonne della testata giornalistica LaSpia.it, di cui è direttore. Oggi è presidente dell’associazione Articolo 21 e ha pubblicato un libro per le edizioni Solferino, intitolato Un morto ogni tanto, che svela i traffici delle cosche della Sicilia sud-orientale e colleziona ristampe su ristampe. Probabilmente ha dato fastidio a qualcuno che, in maniera meschina, ha voluto ribadire quel concetto vile della minaccia. Quel ‘poco ne ha di vivere’ è un mantra che mi è stato ripetuto spesso. Ed è lo stesso concetto che era contenuto nelle intercettazioni degli inquirenti e dei magistrati di Catania che, nell’aprile scorso, mi hanno salvato la vita. Il 10 aprile del 2018 era stato reso noto il tentativo di attentato di Cosa nostra nei suoi confronti e nei confronti della scorta che lo protegge dal 2014. Doveva essere realizzato dal clan Cappello di Catania: "Ogni tanto un morticeddu vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!" aveva sentenziato il boss Salvatore Giuliano. Quel "morticeddu ogni tanto" ha ispirato il titolo di un volume che la mafia odia perché informa e istruisce. Tanto che sia ben chiaro, oramai è tutto scritto nel mio libro: i nomi, i fatti, le circostanze. Sta ai cittadini decidere, e la gente sta decidendo. Sta leggendo il libro, si sta schierando. Io continuerò a fare il mio dovere, continuerò a scrivere, a lavorare, a raccontare in primo luogo per Tv2000. Anzi da oggi ancora di più. Non sono state le minacce di questi cinque anni a fermarmi, non è stato l’attentato scoperto e non lo sarà neanche la letterina che mi hanno recapitato oggi. Loro sono quelli della "morte e della paura", noi siamo quelli dei sogni e della libertà. Paolo Borrometi ha ricevuto decine di premi giornalistici. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito, il 21 dicembre del 2015, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’Archivio dei diari è felice di attribuirgli il Premio Tutino Giornalista che porta il nome, evoca il ricordo e i valori del fondatore Saverio Tutino. Un giornalista che è vissuto e ha lavorato tutta la vita inseguendo e realizzando i sogni e la libertà.
L'incontro con Paolo Borrometi è sostenuto da Promemoria e Cesvot
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Il programma della 35^ edizione:
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