|
|
(Lama di San Giustino PG, 1931) La stagione era bella memoria 1931-1968
Affetta fin da adolescente da una grave forma di osteomielite, una giovane, dopo la perdita della madre, decide di emigrare in Francia, nella speranza di raggiungere indipendenza e agiatezza economica. Ormai in pensione, affida alle sue memorie anche i ricordi legati all'incontro con l'uomo che sposerà, al lavoro di commerciante e alle preoccupazioni per la sorella più piccola, spesso colpita da crisi depressive. |
Mi ricordo! quando ero bambina; la mia curiosità sorprendeva molte persone, pure il parroco; Don Pericle Montemigiano, rispondeva: e un mistero, non posso darti una spiegazione. Mi piaceva tanto la scuola, il catechismo, aiutare la mamma in casa e fuori, dare a mangiare alle galline; il gallo un superbo dominatore proteggeva tutte le sue sottoposte; quando nascevano i pulcini allora per noi bambini era veramente una grande gioia. La curiosità era sempre più grande, conoscere, sapere, distinguere il senso giusto delle frasi....tutto aveva per me dell'importanza. Quando nacque Domenico il due aprile 1935 alle ore 12 di Domenica, la vicina Amabilia stava lavando il neonato, gli chiesi: ma da dove viene? l'ho portato io nel grembiale, a!....e! perchè la mamma stà a letto? Sai? sei troppo curiosa! Allora andai fuori a giocare, mentre il Babbo con la sorella Tecla di dieci anni stavano preparando il pasto. Il fratello Pietro era andato a prendere un ramicello fiorito del ciliegio per offrirlo alla mamma; era una bella giornata!. A quell'epoca avevo tré anni e mezzo. La vita scorreva come un ruscello tranquillo. Il luogo dove abitavamo: una casetta in campagna isolata con tré ettari di terreno coltivato attorno. Tutto ciò che facevano i nostri genitori era utile e indispensabile; dunque l'educazione e l'esempio è stato rude ma esemplare. Rispettando i dieci comandamenti, (Insegnamento Cattolico). La mamma era molto credente il padre aveva vissuto certe esperienze che gli avevano lasciato certi dubbi; in quanto la verità è l'onestà dell'uomo........ In 1890 aveva otto anni quando il Prete Cancellieri andò a trovare suo fratello Domenico dicendogli: vengo a chiederti sè per caso accetti che uno dei tuoi due figli viene a vivere con me, gli darò un'istruzione e sarà il mio erede, và bene disse il fratello, allora prendi Vincenzo il più piccolo, il maggiore mi da un'aiuto nei campi; così-chè, lo zio e ripartito tenendo Vincenzo per la mano, come promesso gl'imparò a leggere scrivere e l'aritmetica; per il piccolo fù un privilegio a quel'epoca. In seguito Vincenzo s'interessò a diversi mestieri; fra i quali la meccanica e l'orologeria, la saldatura di tutti i metalli; il suo lavoro con il zio era: tenere pulita la parrocchia, servire la messa coltivare il giardino e l'orto; in quel luogo le aziende agrarie facevano la trebbiatura con macchine a vapore; ebbe l'ambizione di comprare un motore caldaia a legna una trebbia e la scala per portare la paglia al pagliaio; così partiva ogni estate facendo il giro presso i coltivatori di frumento per le raccolte; durante l'inverno si recava nel villaggio di San Giustino presso un'orefice per perfezionare il mestiere con passione; tutte queste ambizioni erano d'origine "dei compagni membri" di un'associazione di mestieri diversi, che passavano in tutte le Parrocchie per chiedere se avevano bisogno dei loro servizi, i quali si chiamavano anche costruttori di Cattedrale. "sono degli operai specializzati, riconosciuti in diversi Stati" In ringraziamento dei quarant'anni passati presso di lui; lo zio Prete lasciò al nipote Vincenzo una casa nel paese di Appecchio provincia Pesaro, regione Marche, la Chiesa invece si trovava alla Badia d'Uselle (una pioccola Parrocchia con poche case attorno,) regione Umbra. A quaranta due anni Vincenzo sposò Margherita, nipote del Parroco Feligioni nella parrocchia di cerbara à qualche chilometro della Badia d'Uselle. Nei primi anni il domicilio dei coniugi è stato nella Parrocchia Badia d'Uselle presso lo zio Cancellieri; lì nacque Tecla il 17 settembre 1925 poi Pietro il 2 novembre 1927. In 1929 nacque il terzo bambino che morì a nove mesi di un'infezione intestinale; Margherita ebbe il più grande dispiacere della sua vita. Nel 1930 morì la mamma di margherita (Assunta) aceca 72 anni, "viveva con il fratello Prete Feligioni; Margherita era figlia unica il fratellino gemello era morto à 4 anni;morì pure il marito della nonna Assunta, nella strada del ritorno di Francia dove era partito a lavorare, si chiamava Pistolesi, Vincenzo aveva un fratello Pietro, il quale viveva con i genitori nel comune di Appecchio sposato con Augusta i quali ebbero cinque figli tre maschi e due femmine, per allevare tutti questi bambini partì diversi anni a lavorare in America lasciando la moglie e figli con i suoi genitori al ritorno fece l'acquisto delle terre e la casa vicino a quella del padre, così erano proprietari di un secondo podere, producevano abbastanza pa tutta la famiglia.
|