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Vittoria Cozzi (Zero Branco TV, 1929) È arrivata la pace diario 1943
Un'adolescente dell'alta borghesia veneta trascorre tre mesi con la nonna, nella casa di famiglia del trevigiano. Trova in soffitta un vecchio diario della madre e prende a scriverne uno anche lei: è entusiasta quando viene ammirata per la bellezza e spesso sottolinea il proprio divario sociale dai contadini. Quando la guerra lo permette, si spinge sino a Venezia dove frequenta il caffè Florian, gli stabilimenti del Lido a fianco di un ragazzo bello e ricco di cui è innamorata, ricambiata. |
7 luglio 1943 Al giovane Filippo il primo saluto di una ragazza di 14 anni (torta e candeline solo in sogno però - mannaggia - ora mi fregano la marmellata) ma tutto questo tra parentesi perché non è né bello né istruttivo - Ed ora - guardiamoci un poco negli occhi mio caro. Ben - niente di divertente. Ma davvero Filippo - stasera doveva esserci il mio primo ballo con un vestito bianco che mi aveva scelto Alberto. E invece maledizione quando sarò vecchia e racchissima - solo allora potrò comparire in società a danno di quest'ultima. Ma oggi sono allegra e pazza. Sono talmente pazza che ho impiastricciato tutti i miei zoccoli nuovi con figurine ritagliate dal Bertoldo e tutte pitturate. Ho una vaga idea che mi metteranno dentro per insulto alla pubblica dignità. E che mi importa? Oggi sono vispa e arzilla come Fiammetta. Scusami Fi - non trovo miglior paragone. Dopo mezzanotte ha infuriato un temporale terribile con lampi e tuoni e intermittenze continue. Una cosa terribile - mai vista. Filippo - vuol dire che è un segno per me. Bene - qua la mano ragazzino - non sarà mica una fregatura come quello dei sogni degli ufficiali di marina. Ben - perché se no - sono sbocciate un sacco di magnolie sulla pianta davanti alla mia finestra. Non poteva esserci un regalo più carino - Chissà se un ignoto ammiratore ma manderà un mazzo di gardenie - naturalmente che sì. Quando morirò un certo signor Dumas scriverà un romanzo per me intitolato - La signora delle gardenie - con Greta Garbo e Robert Taylor - (Ah i dolci ricordi) - Abbasso i pivelli di tutto il mondo e W sempre più la racchia
Cornelia la pazza
Ma ora ti voglio dire piano che stamattina sono andata a cercare in un vecchio mobile - così solo per andare a trovare cose del tempo passato - Era pieno di ricordi della mamma - di quando era ragazzina - tutte le lettere di papà - un vecchio diario dalle pagine strappate e con su scritto - Non leggere - nastri - collane - delle magnifiche velette - che naturalmente ho tutte provate. Quando sarò una donna importante adoprerò solo velette di sera.
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