Giuseppe Mainieri Stampa E-mail
mainieri nato a Castrovillari (Cosenza) nel 1953
Viva la rivoluzione
epistolario 1975-1976

Negli anni Settanta, durante sette mesi di servizio militare a Messina, un giovane calabrese scrive assiduamente alla fidanzata. Simpatizzante della sinistra extraparlamentare, continua la sua attività politica dentro la caserma. Sostenitore di uno sciopero del rancio è processato e condannato a sei mesi di carcere. Nei suoi scritti emergono riflessioni sulle sue condizioni di vita, sul comportamento di commilitoni e superiori, sul sentimento forte che lo lega all'amata Ginetta.



Caro Amore
Questa sera nonostante la stanchezza, mi sono voluto leggere quell'articolo su Nuova Unità degli "Insegnamenti di Stalin". Il discorso è stato un po' difficile da capire, dato che vi è un riferimento storico importante, dato che io non sò chi è Stalin, e poi più che insegnamenti di Stalin, sono insegnamenti di Lenin (mi è sembrato). Comunque secondo me sulle crisi di sovrapproduzione, c'è da dire che il capitalismo spesso lancia sul mercato dei prodotti, indirizzando le masse all'acquisto, come migliori, quindi inizia a sfornarne grandi quantità, subito nasce la concorrenza con conseguente nascita sul mercato di nuovi prodotti(sempre con grandi quantità), per cui il momento della crisi periodica non va ricercato solo nella incapacità di mettere sul mercato tanti prodotti , ma anche in quella che l'imperialismo (es: quello nazionale) deve far sì di accontentare tutte le industrie. Riguardo invece all'accaparramento dell'industria mondiale da parte dell'imperialismo USA, oggi va di moda un altro tipo di guerra: quella di infiltrazione nelle S.p.A, Cioè oggi ad esempio molte industrie della pasta e del vino sono in mano agli americani, perchè questi hanno la maggioranza delle azioni, e questo dovrebbe portare sia ad una fuga del capitale verso l'estero, quanto potrebbero far sì che nuove marche di pasta e di vini americani entrino in Italia (cioè le S.p.A già esistenti). Bah! però anche se ciò capito poco su quello articolo ho cercato di capirci e aggiungerci qualche cosa, vedi Ginetta oggi ho capito che il lavoro di critica devo intensificarlo molto di più, perché non c'è più una persona a cui domandare quello che non si è capito,e ciò penso che mi farà molto bene, vedi non ho più paura di sbagliare a parlare perchè sto imparando a capire che quando davanti a un fatto, in avvenimento, una parola, ci si ferma a domandarsi i perché e a pensare le più svariate risposte, non si può non cavarne una discreta analisi. Però c'è ancora un cruccio, devo imparare a superare certi schemi, certi modelli, come adesso che ti scrivo. Io parlo sempre prima di una cosa, poi di un'altra separatamente, senza riuscire a connetterli in un discorso continuo, comunque imparerò.
Sai, ieri ho trovato da Franco e Tony una aria quasi fredda, distaccata, non c'era minimamente la continuazione del discorso che Tony, anche se ubriaca, mi faceva la sera prima, Franco sì la castra, ma credo che anche lei, non sa venirne fuori - lei ha paura. Questo discorso tra noi non c'è, perché tu non mi hai mai castrato, ma io mi sono, qualche volta, auto-castrato. Questo perché ci siamo parlati, ci siamo detti le cose e insieme ne siamo venuti fuori. La paura, Ginetta, stiamo venendo fuori anche da questa cosa. Tu mi hai detto di avere paura, domani, di essere due persone diverse, io invece stò cercando di mettercela tutta per far sì che questo non avvenga. Il processo di studiare, di leggere, di imparare, di discutere con la gente, deve aumentare ed evolversi in me ed io di queste cose voglio parlartene sempre, voglio dirti sempre quello che ciò dentro, affinchè si continui a crescere insieme. Forse ieri sera è stato meglio salutarci in quel modo, con quell'abbraccio in via Pietralata forse ci avrebbe fatto male stare ancora lì (a volerci dire tante cose e a non parlare, ti ricordi?) o andare al treno, Ginetta il nostro è un amore che deve crescere e più forti siamo e più andiamo avanti.
Ginetta il tuo Pino non ti lascerà mai perché tanto è l'amore che ho per te, forte è l'amore che ho per te
Ti amo
Tuo Pino

P.S. Non ti dimenticare il libro all'Esculapio, certificati e le domande per fare l'esame il 4 di giugno.

 
 
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