Cesare Conti Stampa E-mail

Rimango a letto avvilito triste mesto e col mio dolore col silenzio penso alla mia moglie e i miei bambini i quali desidero che non sappino che il babbo soffre in ospedale e scrivo che mi pensino e che preghino per la mia salute che tanto è compromessa, i medici mi curano con umana coscienza anzi rilevo che il tale Paese vi è molta umanita per gli infermi di qualunque nazionalita essi siano.

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Cesare Conti il giorno delle nozze
emigra da solo in Argentina nel 1948 come decoratore di stucchi, ma si ammala gravemente e morirà in terrà straniera

 
 
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