Il commento del lettore - Chiara Castellani |
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Sono privilegiata perché un giorno tornerò in Italia, magari farò il famoso corso di Londra, e potrò comunque assicurare ai miei figli un futuro di pace. Io ho potuto, con un pizzico di fanatismo, radicalizzare la mia scelta di povertà. Loro la povertà non l'hanno scelta: sono nati poveri, i miei campesinos di Waslala...
Queste parole sono tratte da una delle tante lettere che Chiara Castellani scrive ai suoi "carissimi" dal Nicaragua e sono queste parole che mi piace citare parlando della sua esperienza. L'autrice, all'epoca dei fatti fresca di laurea in medicina, "scelse di radicalizzare la sua povertà" andando in Nicaragua, terra strozzata dalla povertà e dalla guerra, per poter mettere a disposizione dei "campesinos" le sue qualità professionali e personali. IL testo è il resoconto di diversi anni di duro lavoro al "fronte", un fronte mal definito, che non si esaurisce nelle montagne nicaraguensi ma che in qualche modo si propaga oltre confine e oltre oceano. L'autrice si trova così a dover combattere contro l'indifferenza, contro le ragioni economiche di Stato: lei stessa arriva ad osservare che vista da lontano (al momento era in Italia) la situazione centro-americana rischia di apparire una "finzione"! E' un tratto essenziale della sua personalità questa franchezza come lo è quel suo atteggiamento razionale, mai contaminato da autocompiacimento: lei si sente privilegiata, e lo dice e lo fa notare. Lei è ancora padrona del suo futuro contrariamente ai "suoi campesinos"! E' quel "pizzico di fanatismo" per l'amore e per la vita che la tiene per mano e che la fa tornare più volte in Nicaragua pur avendo promesso che quella precedente sarebbe stata l'ultima. E' un bel fanatismo il suo!
Marco Camaiti
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