Il commento del lettore
Lettere intense, ritratto di vite incontratesi per caso, come se il destino avesse voluto lenire il lungo dolore di Maria e donarle un po' di quella serenità, da troppo tempo negata. Una lettura ritmata, che spinge a fare silenzio dentro di sé, per ascoltare ancora, dopo anni, una solitudine ed un desiderio di riscatto, personale e nazionale, a cui solo la rivoluzione sembra poter dare tregua. Pagine che scorrono veloci, quelle a cui Athe trasmette la forza della speranza e la saggezza della donna che ha conosciuto difficoltà e gratificazioni. Quasi a scusarsi per l'amarezza che non riesce a nascondere, per l'indigenza in cui vive e per le restrizioni del regime, Maria scrive in un italiano corretto ma che lei stessa ritiene ancora inadeguato a trasmettere la rabbia e la delusione, che la accompagnano da sempre. Lettere più leggere, quelle che Maria scrive dopo la “rivoluzione tenera”, lettere piene di gioia per la libertà raggiunta. La morte del marito, la disoccupazione del nipote, l'aumento dei prezzi e una salute cagionevole, chiudono una corrispondenza ventennale, come se sulle speranze fosse calato il sipario.
Daniela Brighigni
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